Monte Giarolo [I] - Viaggio da una Vita

Vai ai contenuti

Menu principale:

Varie > Trekking & Hiking > Piemonte





Quante volte ho osservato la vetta del Giarolo e quante volte ho pensato che raggiungerla fosse un impresa quasi titanica! Da dopo la vacanza in Nepal, è scattata dentro di me la voglia di addentrarmi nel mondo del walking/trekking per poi arrivare in un futuro non troppo lontano ad una vera impresa della quale, però in questo momento, non mi va di parlarne. Complici anche ricordi di adolescenza, quando mio fratello abitava in Val Borbera e spesso si andava al rifugio, prima che prendesse fuoco e fosse successivamente ristrutturato, ho deciso quantomeno di avvicinarmi al discorso Giarolo ritornando ai Piani di San Lorenzo; l'ultimo ricordo di questo luogo era quello di un 10 agosto insieme a mio padre, mia cognata e mio fratello per una grigliata nell'attesa di osservare le stelle cadenti; arrivati dopo aver percorso una strada a tratti tortuosa, siamo stati accolti dai nuovi gestori come fossimo della famiglia e comunque conoscevano già le mie imprese di viaggio avendo alcuni soci della Pietra Verde, che gestisce il rifugio, su facebook. Dopo aver mangiato qualcosa assieme, ci siamo addentrati, sicuramente con un abbigliamento e delle scarpe non idonee, nel sentiero che porta alla vetta corrispondente all'Itinerario 3. Arrivati alle stalle la salita verso i ripetitori si faceva più faticosa ma quantomeno per me, la voglia era tanta e ci siamo spinti fino ad un punto che solo dopo abbiamo constatato fosse a meno di 50metri in linea d'aria dal traguardo e precisamente dalla prima antenna; peccato!
Nella seconda occasione col gruppo della Pietra Verde
, siamo invece partiti da Caldirola per passare dalle stalle ed arrivare al rifugio San Lorenzo; meno male che non prenotando il pranzo si prospettava un panino al volo e camminare! 1 Bottiglia di vino, 3 piatti di pasta al ragù, 2 piatti di carne con patatine e 2 fette di dolce ma alla faccia dei veri atleti mi son fatto tutto il ritorno in pole-position pronto per caricare il giorno dopo gli scatoloni del trasloco.
Solo la quarta volta ho finalmente raggiunto la vetta; oramai era diventata un ossessione più che un obiettivo e complice un mese di maggio molto piovoso e meteorologicamente imprevedibile ho sempre rimandato fino ad un giovedi mite, dove con la mia caratteristica testardaggine, mi sono avviato sui Piani di San Lorenzo nonostante il grigiore e dopo 4 chiacchiere con i gestori del rifugio e con la voglia di rimandare il trekking dietro le spalle viste le nuvole, ho trovato lo spunto al solo sentirmi dire che in cima c'era la guida con una scuola media di Villalvernia ed allora via! Non potevo essere più arrendevole di 10 bambini! Da sopra, non si riuscivano a vedere molto le vette più alte dell'Ebro e del Chiappo ed il panorama arrivava a malapena alla cabina della seggiovia di Caldirola. Poco prima di scendere, il cielo incominciò ad aprirsi verso la pianura ed almeno mi regalò la possibilità di fare qualche foto. Il tanto desiderato Giarolo poteva finalmente essere messo da parte per dedicarmi ad altri tratti di quel crinale che piano piano si mostrava; la volta successiva, con Elisabetta ci siamo spinti fino al vicino Monte Gropà per vedere la tanto frequentata Val Curone e Caldirola dall'alto.
Le ultime volte son state in occasione di pranzi sociali della Pietra Verde; la prima con un vero e proprio record di 1h e 5' A/R che ho pagato però in salute il giorno successivo e l'altra sempre prima di pranzo con Betta giusto come aperitivo per aprire lo stomaco prima di salumi, bis e tris di pasta, polenta e cinghiale anch'esso in bis e tris. Dopo anni, son riuscito anche a salire in vetta in occasione della Festa del Redentore ma ho beccato la giornata sbagliata perchè, visto il breve temporale della mattina, il sacerdote ha celebrato la messa in paese e chi è salito in vetta l'ha fatto per conto proprio; ennesima occasione per mangiare e bere al rifugio complice anche il compleanno di un associata.

Il terzo itinerario è andato a sostituire in questa pagina l'anello di Montacuto, spostato nei Trekking della Val Curone; praticamente è un anello che, partendo dai Piani di San Lorenzo, sale dal versante più ripido, lato Val Borbera, raggiunge le antenne e la statua del redentore per poi scendere dalla carrozzabile che porta alle Stalle di Giarolo e svoltando a sinistra nuovamente ai Piani di San Lorenzo.
Terzo e primo itinerario ad anello sono molto simili, soprattutto nella prima parte fino alle stalle, con la differenza del ritorno che scende ripido poco più giù della Statua del Redentore e si ricollega sul sentiero dell'andata appena prima dei Piani di San Lorenzo.


RICORDI BREVI
:


MEZZO DI TRASPORTO: Auto propria: Nissan Almera, Toyota Yaris.

ALTITUDINE VETTA: 1474 m.s.l.m.
ITINERARIO 1
: Rifugio Piani San Lorenzo - Stalle del Giarolo - Sentiero per Caldirola - Vetta e ritorno
ITINERARIO 2
: (Sentiero CAI N.107) Caldirola - Stalle del Giarolo - Rifugio Piani San Lorenzo e ritorno
ITINERARIO 3
: (Sentiero CAI N.210) Rifugio Piani San Lorenzo - Vetta - Stalle di Giarolo e ritorno

ITINERARIO 4,6,7,8,9: (Sentiero CAI N.210) Rifugio Piani San Lorenzo - Vetta
ITINERARIO 5
: (Sentiero CAI N.210) Rifugio Piani San Lorenzo - Vetta - Monte Gropà


Video dalle Stalle del Giarolo
Video dalla Vetta del Giarolo
Sulla Vetta del Giarolo col Pick-up
3 Pazzi in vetta
 
Torna ai contenuti | Torna al menu