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Dall'adolescenza gli Stati Uniti incominciarono a diventare un ossessione; la tipica ammirazione spropositata verso questo paese che vedevo come un mito ed un obiettivo, tanto da mandare diversi curriculum, abbastanza ingenuamente, non sapendo della necessità della carta verde. Erano già 5 anni che dicevo di volerci andare ma per motivi finanziari (acquisto auto) e motivi di compagnia non son mai partito, forse sarebbe opportuno aggiungere anche motivi di coraggio che fino all'ultimo mi hanno fatto dubitare della partenza (sono partito solo all'idea che se avessi rinunciato mi sarei sentito un fallito). Trovata la compagnia in Matteo, un amico dalla visita di leva, siamo partiti con l'aereo dalla Malpensa; come primo volo 7h non sono male ma son sempre dell'idea che le paure come questa vadano affrontate così duramente, altrimenti con 1h di volo la paura sarebbe rimasta. All'arrivo a New-York l'impatto con la Big-Apple fu da sindrome di Stendhal; non ci credevo ma in 7 giorni l'idea cambio radicalmente. Dopo il pomeriggio passato nei dintorni dell'Hotel a Times Square, ci siamo fermati a cenare all'Hard Rock Cafè; qui stranamente la timidezza verso le donne sparì ed attaccai bottone con Michelle, una cameriera decisamente carina con origini materne napoletane; in seguito proseguirono i contatti fino a farmi spedire in Italia il suo Cd di musica Country qualche anno dopo. Il secondo giorno il tour preveda un giro in pullman nelle tappe principali come Ground Zero, Wall Street, la Trinity Church, Sant Patrick, Battery Park, Briant Park e Little Italy ed il pranzo in un ristorante Giapponese nei pressi di Central Park; finito il pranzo abbiamo visitato il famoso museo Guggenheim e poi a "segnale" di tutti liberi ci siamo addentrati in Central Park convinti di andare in direzione Times Square, alla fine ci siamo ritrovati ad Harlem; Panico all'accorgermi che non vedevo grattacieli all'orizzonte! Ma grazie ad una ragazza che ci ha accompagnati in metro, siam tornati sulla retta via. Comunque ad ogni angolo si svegliavano ricordi di luoghi visti in vari film (Ghostbuster, Arnold e le varie serie TV ambientate nella city). La seconda sera abbiamo mangiato le lasagne di cartone al Planet Hollywood che sembravano un rotolo finito di carta-igienica con del sugo di pomodoro. Il giorno prima di partire eravamo di nuovo a New York per me in felice compagnia della piccola rappresentante della famiglia "Rossi" affamata ma frenata da quella arpia della madre che sosteneva che la figlia non potesse girare per New York oltre la mezzanotte; peccato che l'anno prima l'avesse mandata da sola in Brasile con un'amica! Sarà che io ero di Tortona e l'amica era una milanesotta ma 2 ragazze sole in Brasile non penso abbiamo avuto come primario obiettivo la conservazione della verginità. Purtroppo sia l'escursione in notturna a Liberty Island e sia la cena sull'Empire State Building l'ho saltata per assecondare la mia "debole" compagnia di viaggio, sempre alle prese con sofferenze varie.
RICORDI BREVI:
MEZZO DI TRASPORTO: Volo Alitalia da Aeroporto Milano Malpensa.
LUOGO: New York [USA]; 10 m.s.l.m.
STRUTTURA RICETTIVA: Crowne Plaza Times Square, 1605 Broadway At 49th Street, 10019 New York City (USA).