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Come per Genova è difficile descrivere la Valle Scrivia e rimanere sintetico; mi viene incontro il fatto che, a parte Tortona e dintorni, non l'abbia esplorata come la Val Borbera e la Val Curone, quantomeno fino a qualche anno fa. L'inizio dell'esplorazione è avvenuto più che altro a ridosso di quell'autostrada che attraversa proprio la valle e che per me è la "prima casa su 4 ruote", la A7. Cene alla fabbrica della birra di Busalla ed avanscoperta di Castelli, come quello di Borgo Fornari e Della Pietra a Vobbia, mi han fatto uscire dal percorso autostradale per percorrere la Statale dei Giovi e buttare l'occhio sulle strade che dalle altre valli giungevano alla Valle Scrivia. Uno dei primi percorsi fu quello da Voltaggio a Borgo Fornari, attraverso la Castagnola ed il Pian dei Grilli; la prima volta che percorsi questa strada, rimasi sorpreso del panorama che spaziava fino alle Alpi grazie anche alla giornata limpida ma era uno stupore destinato a smorzarsi, riscoprendo in seguito punti panoramici più interessanti come San Fermo e Capanne di Carrega nella tanto amata Val Borbera.
In una brochure informativa di Genova, avevo poi scoperto un interessante itinerario da percorrere con un trenino che partiva da Piazza Manin ed arrivava proprio in alta Valle Scrivia a Casella; scoperta questa zona anche con qualche interessante e gustosa sagra e scoperti gli accessi dalle altre valli eccomi ritrovato a percorrere più volte il tratto da Torriglia a Casella ed il tratto da Crocefieschi a Casella con quest'ultimo che offriva un bellissimo panorama sulle "mie montagne innevate" Giarolo, Ebro e Chiappo.
Spinto dalla voglia di funghi e su consiglio di un amica, ho molto apprezzato anche la zona di Tegli, risalendo da Borgo Fornari, dove il panorama tra immensi prati verdi spaziava dal Lago della Busalletta fino alle valli Scrivia e Lemme e sarà sicuramente uno dei luoghi più interessanti dove tornare magari per una passeggiata dopo un abbondante pranzo da Bacci. Proprio di ritorno da questo interessante locale di Fraconalto, una domenica abbiamo fatto visita alla zona archeologica di Libarna sempre e solo vista dal treno o in foto sulla rete; impressionante l'anfiteatro e le ancora ben conservate tratte di Via Postumia.
Quello che mi manca è l'apprezzare questo corso d'acqua con un bel bagno ma di sicuro le zone che ho provato a Villalvernia ed a Serravalle non sono minimamente paragonabili al suo affluente Borbera; in occasione di 2 giri in bici nel tratto tra Busalla e Laccio ho però buttato l'occhio, complici anche macchine ferme a lato strada, a delle zone dove potrò provare a fare un confronto... vedremo. La bici, oltre che per il tratto suddetto, mi è venuta incontro per scoprire altri angoli come il Lago di Val Noci (con un forte flashback a Nepal 2011) ed il Passo del Pertuso.
Per quanto riguarda la bassa valle, un'altro dei tratti più percorsi, su 2 ruote, è quello che da Castellania scende a Carezzano, piccola perla con il suo Palazzo del Vescovado ed i due "paesotti" di Paderna e Spineto; Il Santuario di Monte Spineto ed il Belvedere San Martino a Gavazzana meritano in qualunque stagione una visita sia per il luogo in se e sia per il panorama che offrono sulla pianura che in giornata limpoide arriva fino alla catena delle Alpi.
Un appunto va fatto a quel paesino di nome Castelnuovo Scrivia che ritengo una piccola perla nel territorio già pianeggiante dell'ultima parte del percorso del torrente; chissa perchè ho scelto di perdere 6 anni della mia vita a Sale quando a 4Km c'era questo tranquillo paesino... sarà l'amore ?
RICORDI BREVI:
MEZZO DI TRASPORTO: Auto propria: Nissan Almera, Fiat Panda, Toyota Yaris; moto propria: Kawasaky ZR7, Vespa; Bici.
NASCITA TORRENTE: Monte Prelà a 1300 m.s.l.m.
LUNGHEZZA: 112Km.
EMISSARIO: Pò a Cornale (PV).